martedì 24 novembre 2009

DURAN DURAN - Duran Duran (1981)



L'eccessivo successo raggiunto da questa band Liverpooliana (un'altra ... acc!) alla fine ne ha messo in ombra i veri meriti musicali (non dico per forza "artistici") che sono stati comunque evidenti nello scenario cangiante del post-punk britannico.

Questo devastante debutto discografico contiene ottimi spunti per canzoni perfettamente confezionate alle necessità di svago e divertimento spensierato di un pubblico di adolescenti pericolosamente contagiato dal virus dell'apparenza (e contemporaneamente impegnato a relegare la "sostanza" tra le ... "sostanze" presenti nella depressione chimica della new wave più oscura e nichilista).

Eppure, quelle contenute in questo album, non sono canzoncine stupide ... anzi ... e sono perfino "avanti" rispetto al disco successivo della band (il ben più banale, ma famosissimo RIO).

Inoltre alcune scelte musicali sono interessanti (soprattutto l'uso minimale delle tastiere, la chitarra essenziale ma non priva di elementi "sperimentali" e la pimpantissima sezione ritmica).

Va da se che la voce e la "presenza" di Simon Le Bon è stata la ingombrante calamita attorno a cui si è agrappato lo zoccolo duro dei "Duraniani" dell'epoca, ma non senza un vero motivo giustificato ... infatti a ben ascoltare il modo di "sputare" le parole di Le Bon è stato certamente originale in quel contesto.

Personalmente continuo a pensare che dischi come questo hanno di fatto contribuito all'evoluzione della musica pop in una accezione di gran lunga positiva ... quello che del "mito" Duran Duran ne è stato fatto invece dal marketing e dalla speculazione (in)culturale del mondo discografico credo sia stato ... un'altra cosa.



2 commenti:

X27 ha detto...

Finalmente qualcuno che rende giustizia a questo disco e lo fa argomentando puntualmente. Concordo su tutto... e mi permetto forse di aggiungere qualcosa avendo vissuto intensamente il periodo. Questo disco ha qualcosa di speciale... le tastiere sono usate in modo molto originale e richiamano una certa fantascienza (non a caso il riferimento a Barbarella). Le atmosfere sono molto intriganti, a tratti noir. Romanticismo, spy stories e science fiction. E' anche a mio avviso un disco molto ben prodotto. Un suono "compatto" e omogeneo per tutte le tracce. Non è un capolavoro della storia della musica pop, ma direi che per fare un paragone potrebbe avere quel posto che nel cinema si da a quei cosiddetti cult movies... film di serie B ma particolarmente riusciti.

X27 ha detto...

...ah, dimenticavo... indicatissimo ai segni d'acqua (in particolare scorpione) per rigenerarsi.

CONSIGLI PER GLI ACQUISTI:
I singoli tratti da questo disco nelle loro 'night versions' sono molto belli: dilatano e ben "amplificano" le canzoni.
L'edizione giapponese è molto curata con foto e grafiche. C'è anche una bella illustrazione con lo schema dei passi di danza new romantic! ;-)