mercoledì 11 marzo 2009

SPLIT ENZ (2002)

Writing letters to my frenz
Telling them all about split ends ...




SPLIT ENZ è un fenomeno musicale che è rimasto prima collocato ai margini nel rock colto mid seventies per poi riapparire con un successo planetario nel panorama pop internazionale degli anni successivi (fino alle "derive" ad esso relative ovvero CROWDED HOUSE e FINN).

Partiti da un timido ma concreto successo nella lontana Nuova Zelanda, questi ragazzi poco più che ventenni cercano la via dell'affermazione anche nell'emisfero boreale, accompagnati da un produttore di eccellenza quale Phil Manzanera (Roxy Music) ed una volenterosa importante casa discografica (Crysalis).
Si sa che non tutte le ciambelle escono con il buco e in pratica nessuno dei tre album che la band sforna tra il 1976 ed il 1978 permette di considerare definitivamente "stabile" la realtà del bizzarro gruppo australe.

Eppure un disco come MENTAL NOTES (1976) - massiccia rielaborazione dell'originale disco uscito downunder l'anno precedente - viveva di atmosfere stravaganti a cavallo tra un variopinto progressive pop derivativo e bellissime canzoni ad impronta cantautoriale.

Il successivo DYZRHYTHMIA (1976) - addirittura prodotto da GEOFF EMMERICK (Beatles) - li aveva visti protagonisti anche di numerosi riusciti passaggi televisivi promozionali.

La vena creativa di FRENZY (1978) era stata poi quantitativamente trabordante sebbene viziata da una completa mancanza di appoggio organizzativo e professionale.

Purtroppo all'inizio del 1979 il percorso del gruppo sembra inesorabilmente destinato ad un fallimento definitivo.

Invece, per una di quelle strane circostanze che a volte avvengono nella vita professionale di un artista, il gruppo intuisce i colori giusti di una svolta più "leggera" nel proprio sound ed indovina il primo di una serie di successi ("True Colors", 1980) che velocemente li riporta all'attenzione dei media fino allora non in grado di cogliere le reali capacità della band Kiwi.

Io faccio parte della prima sparutissima schiera di appassionati europei degli SPLIT ENZ.

Dopo aver acquistato l'unico vinile pubblicato in Italia nel 1975 ho iniziato ad acquistare (nei negozi che una volta curavano l'importazione "esotica") anche i dischi successivi e quelli prodotti downunder (Mushroom records) tale era la mia passione per questo gruppo di perfetti sconosciuti.
Con grandissima soddisfazione personale ho imparato a scoprire le differenze musicali tra il periodo pre-crysalis e la successiva vetrina europea, apprezzandone la forma spontanea, ingenua e ruspante, ma sicuramente originalissima.

A distanza di tanti, tanti anni, nel 2002 una confezione quasi anonima contiene un prezioso disco digitale versatile (evoluzione della tecnologia moderna) in grado di raccontare quella storia con grande dovizia di particolari visivi.
Sebbene non del tutto esaustivo, questo imperdibile dvd spazia in lungo ed in largo nelle zone luminose e buie della carriera della band di Auckland, dandone una prospettiva completa attraverso:



- 18 videoclips originali (anzi, 19, vista la presenza di un "easter egg" rappresentato da un ulteriore rarissimo video del singolo "THINGS");



- oltre cinquanta minuti di musica live tratta da alcuni tra i più significativi passaggi televisivi (e non) della band;



- lo straordinario documentario SPELLBOUND che in poco meno di sessanta minuti racconta attraverso le voci dei protagonisti l'intera storia della stagione musicale delle "doppie punte", offrendo così numerose risposte alle domande dei fans della prima ora in merito alle vicissitudini personali tra i primi componenti la band.



Fino a due anni fa questo dvd era l'unico dedicato agli SPLIT ENZ.



Per dovere di informazione nel 2007 è stato pubblicato uno stupendo dvd che raccoglie le immagini di un reunion tour che la band ha portato in giro per l'Australia e la Nuova zelanda nel 2006.
Suoni stupendi e la stessa freschezza di sempre con la peculiare personalità creativa dei due fratelli FINN a dominare la scena (almeno apparentemente).
Ovviamente non c'è traccia della trasversale ed obliqua creatività quasi barrettiana degli inizi (di cui responsabile era certamente Phil Judd) ma nel dvd "ONE OUT OF THE BAG" si respira per quasi due ore aria di grandissima intelligenza creativa.

Con ogni probabilità tornerò molto presto a parlare degli SPLIT ENZ in queste pagine, ma per il momento segnalo questa interessante testimonianza di un mondo musicale che merita una rivalutazione più matura.