martedì 24 novembre 2009

DEPECHE MODE - Songs of faith and devotion (1993)



Punto d'arrivo (forse non ancora completamente superato) del percorso evolutivo del gruppo di Gore, Gahan, Fletcher e Wilder.

Disco oscuro, pesante, massiccio, violento e claustrofobico, ma straordinariamente efficace nel raccontare il buio del corpo e dell'anima.

L'album contiene il bellissimo e travolgente electro-blues di "I feel you" e la straordinaria "Walking in my shoes" uno dei massimi capolavori della nuova sonorità del gruppo e forse uno dei più bei manifesti di "confessione nichilista" della poetica new wave (curiosa da ascoltare ad oltre dieci anni dall'esplosione del gotico-chimico "new waver behaviour") in grado di ricordare il sottile diaframma che separa il bene ed il male in ognuno di noi (e di anticipare in qualche modo le pericolose tendenze suicide di Gahan).

"Now I'm not looking for absolution,
Forgiveness for the things I do,
But before you come to any conclusions
... Try walking in my shoes
You'll stumble in my footsteps
Keep the same appointments I kept
If you try walking in my shoes"

Un disco per raccontare efficacemente DOVE è potuto arrivare un gruppo di ragazzetti vestiti di pelle e borchie che cercavano fama e fortuna giocando con i primi synth monofonici economici.

Poco dopo l'uscita dell'album, a conferma di un traguardo ormai raggiunto, e difficilmente per lui superabile, Alan Wilder abbandonerà il gruppo che a seguire soffrirà anche purtroppo dell'instabilità comportamentale di David Gahan (uno o forse addirittura due i suoi tentativi di suicidio) rimanendo costretto al silenzio forzato per oltre quattro anni.


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