mercoledì 17 dicembre 2008

Al circo!



Per una strana coincidenza, ieri sera ho trascorso poco più di un'ora davanti alla televisione per riguardare un dvd della storia della musica degli anni sessanta.

Sgomberando subito il campo dagli equivoci, non si tratta di un documento che HA FATTO LA STORIA di quella stagione musicale, ma NE HA FATTO PARTE e nel rivederlo dopo parecchio tempo mi è sembrato ancora più interessante.

Il progetto ROCK'N'ROLL CIRCUS è stato voluto dai ROLLING STONES forse per riequilibrare le sorti con i "rivali" Beatles che solo un anno prima avevano monopolizzato l'attenzione con il loro (deludente per alcuni) film tv MAGICAL MYSTERY TOUR.

Nel dicembre del 1968 (da qui la singolare coincidenza...) quindi viene organizzata questa messa in scena a beneficio delle telecamere per far capire che non di solo Beatles si viveva in quegli anni.

E' significativo notare che, proprio tra gli ospiti del circo musicale, tra le "belve" in pista è presente un John Lennon ormai definitivamente ONO-ZZATO e lontano anni-su-ono dagli altri tre con cui solamente un anno prima girava in autobus in gita premio in lungo ed in largo in Albione.

L'operazione ROCK'N'ROLL CIRCUS, volutamente esagerata, viene proposta con una vena naif che non permette di considerarla un lavoro straordinariamente curato (sono tantissime le infelici circostanze presenti - a partire dll'uso stesso del playback musicale per esempio).
Nella rutilante messa in scena che ne deriva, io provo fortissima la sensazione di VOLER STUPIRE per forza, come se per avere una certa importanza fosse necessario ESAGERARE le proprie gestualità e la propria esuberanza.

I JETHRO TULL ad esempio sembrano delle "parodie" di se stessi (e non basta la curiosa presenza in playback del chitarrista TONY IOMMI al posto dell'appena dimissionario Mick Abrahams, a fornire motivo di curiosità). Anderson si muove come un esagitato e, sebbene sue proprie di natura, tutte le smorfie che fa hanno un che di forzato e poco naturale.

Gli WHO esplodono con uno zibaldone di oltre sette minuti dove le stramberie personali di KEITH MOON attirano di gran lunga l'attenzione dello spettatore, molto più della deliziosa parte musicale che la premiata ditta Townshend & Entwistle propone.

TAJ MAHAL è un momento di distrazione piacevole. Ovviamente è musicista di grande spessore, ma il pubblico a cui lo spettacolo di Michael Lindsay-Hogg sembra diretto è interessato a ben altro.

MARIANNE FAITHFULL invece è il lato "oscuro" della compagnia, e a ben guardare risulta molto a disagio in quel contesto. Sarà molto più evidente nella sigla finale quando cercherà in tutti i modi di nascondersi sotto un cappello nocciola, neanche volesse rimanere in incognita in mezzo a quella congrega di sbandati.

DIRTY MAC è il progetto con cui Sir Lennon si presenta a cantare la sua YER BLUES ... rendendola più blues che mai.
Non sfugge il fatto che la "band" (con un nome che a me ha sempre fatto pensare ad un qualche riferimento all'altra metà della ditta produttrice di canzoni famosissime) è formata da un certo
ERIC CLAPTON alla chitarra, un certo MITCH MITCHELL alla batteria mentre al basso c'è un riciclato KEITH RICHARDS ... tutti pivelli.

YOKO ONO (immancabile se c'è John!) aggredisce poi il palco con la sua carica di simpatia ...aargh!

ma il finalone è dedicato ai padroni del tendone ... ai ROLLING STONES originali ... ultima occasione prima dell'abbandono di un annoiato BRIAN JONES alla corte di Jagger & soci.
Le mosse di Mick sono davvero esagerate ... TROPPO CARICHE ... e l'aggressiva "You can't alway get what you want" o la diabolica "Simpatia" sono troppo "TELEVISIVE" per essere sincere.

Forse proprio la sigla finale ("Salt of the earth"), riporta una parvenza di buon senso all'intero carrozzone.

Personalmente, nonostante le osservazioni sulla eccessiva forzata telegienicità, il documento è molto interessante e degno di essere considerato un illuminate esempio di una CERTA manipolazione
dell'intrattenimento/mercato giovanile in quel fine di 68.

UNMATCHED VOL. 9 - Shut up up & Recycle Your Brain (2008)



Per certi versi, questo è il miglior disco della collana che la HallOfFame ha dedicato con grande passione alla "rianimazione" della musica di Zappa. L'originalità e l'estro che caratterizza l'intero CD dovrebbe confortare tutti gli appassionati, nel far comprendere anche come quella musica così bella ed importante per tutti noi possa essere liberata dalle pesanti condizioni "di patrimonio" (parlo della MUSICA ... che è la cosa più importante per noi ... non delle implicazioni legali ... roba da eredi).

01
Bicycle Concert For Two 1st Movement
(Dr. Zumango)
Ha ha ... un'altro elemento "concettuale", liberamente ispirato alla ben nota performance televisiva del 1963.

02
Eat That Question
(oZcar & The Orchestra Of The Age Of Recycling)
- conducted by oZcar -
Barocca rielaborazione per archi (sintetici) di un tema inconfondibile. Ancora una volta è evidente la dimostrazione che - a saperla trattare - la musica di Zappa può diventare duttile come la plastilina.
(non è che per caso è proprio questo aspetto che da fastidio a qualcuno?)

03
Holiday In Berlin, Full Blown

(Romàn & The Orchestra Of The Age Of Recycling)
- conducted by Luis G. -
Ancora computer programming per questa bella versione sintetica che ne modella tutti gli aspetti, facendo ben risaltare le linee melodiche ed i brillanti temi originali.

04
Be Bop Tango
(Andrès Mastrangelo)
Chi meglio di una sudamericano come Mastrangelo poteva darci una vera versione "tanghéra" del classico zappiano?
Risultato indubbiamente affascinante e suggestivo con una struggente fisarmonica a dettare il tema accompagnata da un combo dove risaltano le algide sonorità di una specie di Barking Digital Consort, ma che in realtà SONO STRUMENTI VERI!!!. Imperdibile, ma davvero!

05
Moggio
(Moggio)
E ci risiamo ... brillante rendition dell'esuberante canzoncina tratta da uno dei più bei dischi di Zappa (vi ricordo che lo scrivente è co-fondatore della speciale associazione per la rivalutazione di TMFU). La tromba guida l'orchestrina che cambia costantemente lo scenario.

06
The Idiot Bastard Son
(oZcar & The Orchestra Of The Age Of Recycling)
- conducted by oZcar -
Sembrerebbe facile orchestrare questa pagina nota, in realtà è difficile rendere appieno giustizia all'ingombrante tema che ne è elemento portante. Qui, l'operazione è riuscitissima.

07
America Drinks & Goes Home
(Romàn & The Orchestra Of The Age Of Recycling)
- conducted by Romàn -
Correttamente contestualizzata con rumori d'ambiente, l'uscita di scena che fu di Absolutely Free assume le caratteristiche prima di una piano-song, per poi diventare confidential con una vera lounge band. La chitarra guida l'esecusione con sobria finésse.

08
Montana
(Guillermo Urìa)
Un violoncello elettronico raddoppiato ed una viola sintetica raccontano (scomponendolo in vari modi) il tema iniziale, aiutati poi da un clarinetto sintetico.

09
Amnerika
(Jesùs Rubio & The Orchestra Of The Age Of Recycling)
- conducted by Luis G. -
Straordinaria versione "tango" di uno dei temi più commoventi dell'intera produzione zappiana.
Non ho parole, perchè già da solo questo tema,nella sua impalpabile semplicità mi regala molte emozioni, ma sentirlo vivo e quasi "allegro" mi aggiunge una ulteriore emozione. Caballero Geniàl!

10
Uncle Remus
(Manoel Macìa)
Chitarra classica per questo stravolgimento completo della song firmata Zappa/Duke.

11
The Duke Of Prunes
(Carucha)
Un basso solista introduce il tema principale seguito da una vaga orchestra acustica, con chitarra e batteria elettronica ad accompagnare con eccellente discrezione. Interessante per la semplicità con cui viene proposto questo famosissimo tema zappiano. Dopo poco più di tre minuti il basso si avventura in un solo dominante l'intera seconda parte del brano, ma l'arrangiamento si arricchisce di altri vaghi suoni (organo, fiati).

12
Dupree's Paradise
(Moggio)
Torna la band fiatistica con questa elegante edizione di un altro grande classico. La ritmica forse un po' ... rigida, ma i musicisti che poi "whip them out" nella parte centrale del brano sanno lavorare discretamente bene. Meglio comunque nelle parti orchestrali.

13
Florentine Pogen
(oZcar & The Orchestra Of The Age Of Recycling)
- conducted by oZcar -
Ritorna l'ensemble digitale con archi e percussioni. Anche in questo caso è molto interessante la rilettura tematica del brano multi-livello zappiano.

14
King Kong
(FxArnau & The Orchestra Of The Age Of Recycling)
- conducted by Andrès Mastrangelo -
Ho ho ... "santa 'King Kong' Klaus" è arrivato? Stravolto completamente l'impianto tematico del classico-che-più-classico-non-si-può, il risultato è sorprendente per modernità e riuscita sonora. Non si possono non amare queste clamorose manifestazioni di intelligenza. ZFT dovrebbe FAVORIRE questa evoluzione della specie "zappiana" ... sarebbe utile per l'intero patrimonio musicale planetario.

15
Exercise #4
Romàn & The Orchestra Of The Age Of Recycling
- conducted by Luis G.-
Piacevolissima "Cartoon music".

16
Zomby Woof
(M. Manacho & The Orchestra Of The Age Of Recycling)
- conducted by Luis G. -
Selvaggio drum'n'bass version per questo meraviglioso brano mid seventies. Ma il caballero, sa il fatto suo e unendo le acrobazie compositive di Zappa alla musica anni 80 e qualche suggestione TODDIANA il risultato è eccellente ed interessante. Non facile!

17
Bicycle Concert For Two 2nd Movement
(Dr. Zumango)
Chiusura coerente con l'apertura. Forse ancora più interessante, libero e imprevedibile.