... non ci sono parole per descrivere il contenuto di questo capolavoro (in assoluto uno dei dischi più sconvolgenti sia musicalmente che concettualmente) che ancora dopo tanti anni rimane un punto cardine attorno a cui ruotare (quando presente) la lucidità creativa disponibile.
Gli aneddoti a riguardo sono molti, ma il suono che si espande dai solchi di questo misero oggetto di PVC colpiscono e turbano, annullando lo spazio ed il tempo circostante per tutta la durata del suo concentrico duplice percorso.
"The sinking of the Titanic" (1969) e "Jesus' blood never failed me yet" (1972) rappresentano per me un irripetibile esempio di culmine creativo indiscutibile di una concettualità applicata all'arte del suono non più di moda ormai, ma che orgogliosamente a volte vale la pena di rivendicare e ricordare.
Gli aneddoti a riguardo sono molti, ma il suono che si espande dai solchi di questo misero oggetto di PVC colpiscono e turbano, annullando lo spazio ed il tempo circostante per tutta la durata del suo concentrico duplice percorso.
"The sinking of the Titanic" (1969) e "Jesus' blood never failed me yet" (1972) rappresentano per me un irripetibile esempio di culmine creativo indiscutibile di una concettualità applicata all'arte del suono non più di moda ormai, ma che orgogliosamente a volte vale la pena di rivendicare e ricordare.