mercoledì 5 marzo 2025

2025 - THE RESIDENTS - Doctor Dark

 



Qualche ulteriore riflessione in relazione all'ultimo (straordinario, a mio modesto avviso) album della band americana che in realtà è guidata artisticamente e concettualmente ormai dal solo Homer Flynn dopo la scomparsa del suo compagno di avventura Hardy Fox avvenuta  diciassette anni fa.
Ma mai come in questo caso le due personalità artistiche (così probabilmente differenti nella loro traiettoria di praxis) si ritrovano curiosamente (casualmente?) molto vicine concettualmente.


DOCTOR DARK, è un'opera ispirata da un tragico fatto di cronaca datato 1985 e da un docu-film ad esso ispirato girato da David Van Taylor ed intitolato "Dream deceivers".

Il fatto - essenziale per comprendere uno dei punti cardinali della storia raccontata in Doctor Dark - risale al 1985 ed è ambientato a Reno (Nevada). Due giovani adolescenti (
appassionati di musica metal e con rapporti familiari che definire disfunzionali sarebbe un patetico eufemismo) meditano e mettono in pratica un duplice suicidio, incoraggiati anche dal loro comune amore per la musica metal ed in particolare per il gruppo dei Judas Priest.
Il loro intento però riesce solo in parte dal momento che uno dei due sopravvive al colpo di fucile al volto autoinfertosi, rimanendo per questo orribilmente deformato nei tratti somatici ed evidentemente ulteriormente vittima di un destino fatto di interminabili ed infinite operazioni chirurgiche, indicibile sofferenza ed emarginazione dal mondo circostante.

A questo disastroso effetto collaterale si aggiunge la decisione dei familiari del sopravvissuto di portare in tribunale il gruppo dei Judas Priest in qualità di ipotetico virtuale mandante del suicidio del giovane data l'importanza che l'adolescente aveva dimostrato di dare ai testi (spesso crudi ed autodistruttivi) della band di Rob Halford & soci.

A tutto ciò, Homer Flynn affianca nella narrazione la presenza di una sempre più crescente  ed inquietante disfunzionalità nella società civile americana che si manifesta molto spesso (come  conseguenza di relazioni borderline tra adolescenti fragili ed incapaci di essere sostenuti nelle loro difficoltà) nella perversa abitudine di immaginare una qualche forma di rivalsa ed affermazione della propria esistenza da parte di questi giovani attraverso le stragi pubbliche (scuole, malls o manifestazioni).

Ma in questo scenario narrativo, si aggiunge un ulteriore elemento di profonda riflessione quale il necessario percorso per comprendere ed accettare la necessità di tutelare ed aiutare - con leggi adeguate al "fine vita" -  quelle esistenze che rappresentano più una inutile sofferenza e che necessiterebbero di un misericordioso atto di nobile morbida conclusione.

In questo senso Dr.Dark (personaggio di per sè piuttosto complicato nella descrizione della propria vita ampiamente disfunzionale) rappresenta la figura di quello che davvero fu Dr. Kevorkian (soprannominato "Dottor morte") che in America praticava eutanasie su richiesta (contro ogni legge in materia, ovviamente).

Quindi il libretto di quest'opera nel primo atto racconta la storia di una ragazza (Maggot) e di un ragazzo (Mark) che in preda ad una sconfortante crisi esistenziale, una buona dose di alcool e vari altri "intrattenitori di coscienza" decidono una scorribanda armata per compiere una strage in un cortile. In realtà è Maggot che è la più convinta a perpetrare questa orribile missione, ma mentre raggiungono il cortile armati di un fucile Mark vede che Maggot in realtà rivolge l'arma contro di sé e si spara in faccia. Sconvolto, decide di fare lo stesso e mentre sente le voci di alcune persone che stavano arrivando per capire di cosa si fosse trattato, riarma il fucile e si spara sotto al mento.

Il secondo atto invece racconta la storia di Doctor Dark (anche lui figlio di una famiglia devastata da lutti e problemi) che nella sua cella in prigione riflette su tutte le persone che - grazie alla idea di quello che lui chiama IL REGALO - ha già "liberato" dalle tristezze e dalle sofferenze (nel corpo e nello spirito) delle malattie e del profondo disagio individuale 
con l'eutanasia.
E' un infinito elenco di tragedie che hanno trovato la soluzione attraverso il suo "metodo" assistito, ma che allo stesso tempo lo hanno portato in carcere.

Ma improvvisamente due notizie scuotono il mondo circostante ... Mark è sopravvissuto al colpo di fucile che si è sparato ed i suoi familiari hanno deciso di intentare causa alla casa discografica del gruppo dei "Greasy Weasels" indicandoli come virtuali mandanti (attraverso la tossica lettura dei testi delle loro canzoni) del suo tentato suicidio.
Contemporaneamente Doctor Dark (a sua volta) viene invece scarcerato per scadenza dei termini di detenzione e perchè i suoi legali erano riusciti a dimostrare che il processo subito non era stato conforme alle regole ... in sostanza veniva rimesso in libertà in attesa del nuovo processo ancora da organizzare.

Il terzo atto fa convergere le due storie.
Mentre Mark è ancora in ospedale convalescente delle ferite riportate, sente dal telegiornale che Doctor Dark ha fatto perdere le proprie tracce e che ora ricercato dalla polizia.
Nei giorni successivi, una volta completato il percorso di guarigione clinica, a Mark vengono tolte le bende che coprono il suo volto, ma l'inevitabile conseguenza del suo gesto è quello di avere un viso completamente sfigurato.
Nonostante la madre (adottiva) lo inviti alla preghiera e ad avvicinarsi al Dio misericordioso della sua fede, Mark in realtà sente risuonare nella sua testo la voce di Maggot che lo invita e recuperare nuovamente alcune armi che insieme avevano nascosto da qualche parte per armarsi ed andare a compiere una strage nella chiesa dove era costretto ad andare con la madre.
Mentre organizza i fucili e le pistole recuperate dal nascondiglio della sua camera, Mark sente bussare alla porta e con grande stupore vede entrare nella sua stanza proprio Doctor Dark.
L'uomo si presenta con un pettirosso sulla spalla ed uno strano apparecchio autocostruito.
E mentre l'uccello continua a cinguettare, Doctor Dark introduce la sua soluzione finale ... il suo "REGALO" a Mark dimostrandosi particolarmente empatico nell'affrontare tutte le sue disperate istanze. Il ragazzo comprende l'importanza e l'efficacia di quanto propostogli da Doctor Dark e percepisce uno straordinario senso di liberazione dai suoi demoni.
Purtroppo però Doctor Dark gli comunica che per ottenere definitivamente quella liberazione dai suoi problemi è necessario intraprendere un passo "successivo" e "definitivo" ... ma è un qualcosa che Mark deve assolutamente scegliere con coscienza e consapevolezza.
Per Mark questa è una profonda delusione e mentre senza farsi vedere Doctor Dark collega se stesso alla sua apparecchiatura autocostruita, imbraccia uno dei fucili custoditi nella sua camera e si avventa contro di lui per punirlo con la morte (anche istigato nuovamente dalla voce di Maggot che lo invita a farsi giustizia da solo).
In realtà questa situazione di violenta tensione improvvisamente si placa quando il pettirosso sulla spalla di Doctor Dark vola sulla spalla proprio dello stesso Mark che a quel punto posa le armi e realizza che Doctor Dark aveva dato inizio alla sua transizione definitiva con la sua macchina.
Una volta ultimata la procedura definitiva di Doctor Dark, un Mark quasi completamente rassicurato da quanto aveva appena visto, si collega anche lui alla macchina ed inizia il suo ultimo consapevole percorso mentre un arcobaleno si diffonde nella sua camera.

E così termina l'ultimo atto di questo bizzarro lavoro.

Musicalmente parlando, questo album ha una fortissima componente "classica" fornita dall'uso esteso dell'orchestra del conservatorio di San Francisco diretta da Edwin Outwater mentre il suono più propriamente "Residents" è riconducibile all'ultima esperienza del gruppo che fa riferimento a sonorità più prettamente rock (quasi addirittura "heavy"). La componente rumoristica ed elettronica è anche presente, ma in misura decisamente più limitata del solito (almeno rispetto all'ultima decade di loro produzione). Più voci raccontano la storia dei vari personaggi e affiancano quella di Homer Flynn debitamente trattata e camuffata (come consuetudine, ma con un registro completamente inedito per il suo stile).
Il momento conclusivo dell'intera opera è probabilmente uno degli esercizi di stile più riusciti dell'intera carriera del gruppo ... una chiusura definitiva che in realtà musicalmente diventa una inaspettata apertura verso un infinito incognito, ma non per questo preoccupante o pericoloso a prescindere ... e rendere musicalmente questo "pensiero" con tale efficacia è cosa da pochi.

"Doctor Dark" è un affresco tragico che merita di essere ascoltato più e più volte per comprenderne l'effettiva portata narrativa e per affrontare con attenzione le tematiche e le  istanze culturali in esso contenute.
Temi complessi, delicati, per nulla piacevoli e sicuramente disturbanti ... ma a ben guardare questi aggettivi da sempre definiscono l'arte dei RESIDENTS ... quindi ... perchè stupirsi?