mercoledì 28 ottobre 2009

THE GORDIAN KNOT - The gordian knot (1968)



All'epoca questo disco venne clamorosamente stroncato perchè accusato di eccessiva leggerezza, ma a distanza di anni è davvero incomprensibile questo giudizio così estremo, probabilmente è uno di quei casi in cui qualcosa di "alieno" sembra affossare in modo ineluttabile lo sforzo creativo di un artista.

Personalmente l'ho sempre ritenuto uno dei dischi del pop USA più riusciti e perfino anche - in un certo qual modo - "innovativo" nel suo campo con l'uso delle voci polifoniche (ok ... c'erano i Beach Boys, ovviamente ... ma questo è un altro discorso!) e di alcuni strumenti "obliqui" in grado di contemporaneamente interpretare QUEL tempo presente (e la ingenua dimensione quasi naive della generazione contemporanea) e proporre timidamente possibili derive (di evidente influenza beatlesiana).

MICHAEL HEDGES - Beyond boundaries (2001)



Superba antologia tutta strumentale dedicata ad uno straordinario musicista ed artista capace di disegnare traiettorie armoniche incredibili con uno degli strumenti più "normali" che la storia "dell'uomo-musicale" possa annoverare.

La presenza poi di un omaggio a Zappa con "Sofa n.1" rende tutto ancor più malinconico dato il comune destino (sebbene differente nei tempi e nelle modalità).

MICHAEL HEDGES - Breakfast in the field (1981)



... era il tempo della new age acustica ... proprio all'inizio degli anni della depressione "new wave" chimica e della ottusa "discottanta" ... lontani dal prog e lontani dal soul.

Michael Hedges è stato un prezioso intervallo nella musica di quel "periodo di mezzo", peccato averlo perso così presto!