venerdì 30 ottobre 2009

PSAPP - The only thing i ever wanted (2006)



Coniugare sperimentazione e gradevolezza non è operazione semplice da realizzare, ed è altrettanto difficile da far capire ad un qualsiasi pubblico - potenzialmente interessato ai due generi - che è invece possibile riunirli in un terzo e più stimolante prodotto finale.

Il duo anglo-tedesco PSAPP si inserisce in quelle formazioni borderline che grazie a qualche idea accattivante assume un aspetto quasi commerciale, lasciando però intendere una discreta competenza e conoscenza di linguaggi sperimentali che provengono (e si dirigono) altrove.

Naturalmente con le moderne tecnologie a disposizione oggigiorno è abbastanza normale trovare delle audio-stravaganze anche nei dischi più commerciali in assoluto (Bjork in questo senso ha asfaltato un'autostrada!), ma è proprio per questo diventa determinante ascoltare con attenzione le produzioni recenti cercando i particolari rivelatori di scelte artistiche che devono apparire evidentemente più "di principio" che di astuta operazione - falsamente - bizzarra.

Dal mio modesto punto di vista, ascoltando e riascoltando il materiale di Carim Clasmann e Galia Durant propendo evidentemente per una attribuzione di valore musicale non riconducibile a scelte opportunistiche quanto invece alla chiara volontà di mettere in atto proprio quella sinergia espressiva che può far funzionare suono, melodia e rumore.

Essere "sperimentali" qualche volta prevede il confronto e l'intreccio con il "mainstream" ... esserlo tout-court a volte rischia di essere perfino più facile e comodo.

Ascolto (modestamente) consigliato!

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