venerdì 30 ottobre 2009

GONG - Flying teapot (1973)



Ed ecco - inevitabile ri-ascolto - il primo capitolo della saga avventurosa di Zero the Hero e le teiere volanti pilotate dai Pot Head Pixies.

Per capire appieno l'impatto di questo album bisognerebbe utilizzare una macchina del tempo e portare tutte le nuove generazioni al lontanissimo 1973 perchè in quel modo diventerebbe chiarissima e limpida la luce nuova portata nel mercato della musica (cosiddetta) impegnata ed intelligente da questo consesso di freaks.

Il disco in sè è certamente più serio e concettuoso del precedente "Camemebert Electrique" pur nel suo ridicolo raccontare la visionaria storia degli omini verdi e delle loro teiere provenienti dal pianeta Gong e guidati nelle rotte da seguire dalla voce madre della Radio Gnome Invisible.

La tavolozza di audio-colori che contraddistinge questo primo capitolo della saga risulta arricchita principalmente dalle chitarre di Steve Hillage e Christian Tritsch e dalle sonorità "fumose" elettroniche di Tim Blake, anche se a recitare la parte del leone qui è ancora il suono di Good Count Bloomdido Bad De Grass (Didier Malherbe) in grado di marchiare in modo indelebile ed inequivocabile l'intero paesaggio sonoro presente.

Memorabili ed indimenticati momenti di questo disco sono "Flying teapot", "The Pot Head Pixies" e la evocativa e definitiva (per comprendere il "suono GONG") "Zero The Hero & The Witch's Spell".

Altro disco che riascoltato dopo tanti anni non perde il suo fascino e contribuisce ad alimentare una certa qualche nostalgia per un'epoca trascorsa troppo velocemente ed altrettanto tropppo velocemente cancellata dalla vendetta dell'industria discografica late 70's.

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