Mentre i Beatles evolvevano il loro sound verso lo stadio creativo finale, dalle parti del Merseyside il terremoto causato dalla loro straordinaria ascesa cominciava a dare dei frutti laterali.
Sebbene fondati nel lontano 1962, messi sotto contratto da un certo Brian Epstein due anni dopo, compagni di "merende" dei Fab Four allo Star Club di Amburgo, ed opening act per una band chiamata The who nel 1966, solo nel 1967 convertono il loro suono con abbondanti dosi di psichedelia internazionale e danno alla luce il loro primo (e unico) album.
Qualcuno sottolinea il fatto che l'album sembri essere una sorta di "concept", ma essendo tutti dotati di indubbie qualità musicali ed abbondante personalità ecco che THE KOOBAS propongono un "pop psichedelico" di grande impatto e sicuramente troppo poco considerato all'epoca.
Ascoltando questi episodi "minori" del movimento giovanile musicale in marcia in quegli anni si capisce facilmente PERCHE' in pochi mesi il tutto si sia evoluto nella forma del "progressive", mettendo in risalto il grandissimo livello di elaborazione artistica che proprio quel genere ha portato alle nuove generazioni di musicisti.
Questo debutto dei Koobas comunque si ascolta con grande piacere e si fa apprezzare anche a distanza di così tanti anni. Opportuna la recente ristampa su CD (con Bonus) che ha dato una ulteriore vetrina a questa band pressochè dimenticata dai più (o citata per la militanza di Keith Ellis nelle prime formazioni dei Van Der Graaf Generator o - successivamente - negli interessanti Juicy Lucy).
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