... è uno dei dischi che contribuiscono a raccontare la stagione musicale europea vissuta alle porte del cosmo, o almeno di quello che veniva percepito come tale al di fuori della visione britannica dello stesso.
Nella sua semplicità, staticità, algidità ed ingenuità, "Norborg" nelle sue due lunghe suites è un perfetto documento di quel sogno siderale che sembrava aver convinto molti musicisti ad intraprendere lunghi viaggi sonici in compagnia di minuscole macchine sonore (spesso manovrate con una evidente inesperienza) alla ricerca di nuovi possibili paesaggi e nuove verità da riportare su questo terzo sasso dal sole.
Che lo si ritenga riuscito o meno, l'esperimento di Von Deyen (il secondo per la Sky di Gunter Korber) permette di tornare a ripensare a quella stagione, a rivalutarne pregi e limiti, soprattutto nella netta percezione di "quanto poco" bastasse per evocare spazi e distanze prima dell'avvento della moderna riduzione di tempo e distanze generata dalle nuove tecnologie (e dal nuovo behaviour globale).
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