giovedì 24 marzo 2016

2016 - Oöphoi



... scopro solo adesso che Gianluigi Gasparetti (in arte Oöphoi) ha lasciato questo terzo sasso dal sole il 12 aprile del 2013.


E' una notizia che mi colpisce molto, e che mi rattrista davvero profondamente.

Ho conosciuto Gianluigi nel 1995. 

Mi aveva contattato per recensire tra le pagine di "Deep Listenings" (la sua interessante e visionaria rivista) il mio primo album solista "Spettri".

A partire dal quello sporadico contatto è nata una collaborazione che mi ha portato a mia volta a scrivere alcuni articoli per la sua rivista offrendomi così un'ottima occasione di approfondire anche criticamente alcune produzioni internazionali dedicate all'ambient e alla "musica magica" di un suono che in quegli anni cominciava finalmente ad essere ascoltato con sempre maggiore interesse anche in Italia.

Il suo generoso interesse per la mia musica lo ha poi spinto a suggerirmi alla produzione come potenziale responsabile della colonna sonora (live) dello spettacolo teatrale "Shylock e Faust" realizzato dalla compagnia TeatroInAria/Stanze Luminose con la pregevole regia di Alessandro Berdini.

Un'esperienza che per me è stata determinante e altamente formativa artisticamente di cui gli sono tutt'ora profondamente debitore.

Quando l'ho incontrato - per la prima volta di persona - a Casal Palocco nella primavera del 1996 è stata subito tangibile la sensazione di essere realmente a contatto con una persona vera, sinceramente affezionata alla musica ed a tutti suoi potenziali valori. 
La giornata trascorsa con lui e la moglie Alessandra nella loro accogliente casa fuori Roma è stata straordinariamente intensa e ricca di suggestioni artistiche e personali, condita dai tanti suoni dei suoi innumerevoli preziosi strumenti acustici e dalle tantissime percussioni (ed alcune interessanti digressioni sull'utilità dell'uso dei fiori di Bach contro gli attacchi di panico).

All'indomani della tournée teatrale e di qualche altra interessante produzione musicale il mio momentaneo abbandono dell'attività musicale ha sicuramente contribuito a creare una distanza tra di noi che negli anni mi sono sempre ripromesso di recuperare in qualche modo.

Ora so che non sarà più possibile ... e la cosa mi dispiace moltissimo.

Conservo ancora gelosamente il suo primo disco solista "Static Soundscapes" (con la foglia vera "imprigionata" nella plastica trasparente del jewel case del cd) che ho spesso ascoltato con sincera ammirazione  così come ho molto apprezzato nel tempo anche i due suoi "omaggi" sonori che mi fece alla fine di quella bella giornata insieme ("Ambience" di Mathias Grassow e "Monsoon" di Klaus Wiese).

Una persona preziosa, che ho avuto il piacere di incrociare (purtroppo per troppo poco tempo) e con cui ho messo a confronto la passione per la musica, la nostra visione della vita dei suoni ... anzi, del Suono dei Suoni.

Ciao Gianluigi, ovunque tu sia.