lunedì 8 febbraio 2010

MATCHING MOLE - Little red record (1972)



Fosse bastato il primo capitolo ...

La talpa prosegue - in quell'umano 1972 - a scavare gallerie sempre più profonde e sempre più tortuose. eppure non perde forza evocativa, anzi aumenta quasi esponenzialmente cattiveria e determinazione diventando ancora più elettrica (in compagnia del nuovo tastierista DAVE McRAE).

Seguendo alcune "indicazioni di direzione" fornite da un produttore davvero miope (Robert Fripp) e da un consulente viaggiatore senza confini (Brian Eno) la talpa scava infaticabile in multiple direzioni lambendo verbalmente con caustica certosina ironia concetti "sociali" quali:

politica

Like so many of you I've got my doubts about
How much to contribute to the already rich among us
How long can I pretend (that) music's more relevant than
fighting for a socialist world
Someone watching us knows I'm bad
black palstic along blue black wall
Small square
For faces
Where dead men can look through
Run along and see the prison bath
Throw a stone across an empty road
You and your friend will be found
outside the daydream
I've woken up to watch you sleep
(Gloria gloom)

e religione

What on earth are you doing God?
is this some sort of joke you're playing?
Is it 'cause we didn't pray?
Well I can't see the point of the words without the action
Are you just hot air breathing over us? and overall
is it fun watching us all?
Where's your son? we want him again
Next time you send your boy down here
Give him a wife and a sexy daughter - someone we can understand
Who's got some ideas we use really relate to
we've all read your rules - tried them.
Learned them in school then tried them
They're impossible rules you've made us look fools
Well done God but now please
don't hunt me down for heaven's sake!
You know that I'm only joking. Aren't I?
Pardon me - I'm very drunk but I know what I'm trying to say
And It's nearly night time and we're still alone waiting
For something unknown Still waiting
So throw down a stone or something
Give us a sign for Christ's sake
(God song)

... e spostando efficacemente ancora più avanti il linguaggio strettamente musicale, sicuramente più "equilibrato" perchè privato dello smagante mellotron di Sinclair sostituito dal lancinante Fender Rhodes appunto di McRae buon "compagno" di audio-distorsioni per la sempre eccellente chitarra di Miller. Quando poi l'"enossificazione" (ante-litteram) giunge a condire il tutto il risultato sonoro ottenuto è assolutamente imperdibile ("Gloria gloom").

LITTLE RED RECORD è uno degli ultimi capolavori del prog inglese, colpevolmente dimenticato in stagioni in cui la forte connotazione politica manifestata dal gruppo è stato motivo di ostracismo culturale (titolo e copertina non lasciano dubbi), ma ancora a distanza di anni lascia una traccia luminosa di ricercata progressione artistica verso il "nuovo" ... o forse verso un "ALTRO NUOVO" dal contorno incerto ... ma fortunatamente l i b e r o.

MATCHING MOLE - Matching mole (1972)




Un bellissimo disco che lascia una traccia incancellabile, definitiva.

Quanto avanti fosse andato Robert Wyatt rispetto alla già straordinaria dimensione progressiva dei "suoi" Soft Machine probabilmente non era stato abbastanza evidente e chiaro fino a quando nel 1972, raccolti tre vecchi amici della zona Canterburyana, non ha dato alle stampe questo primo capo-lavoro del suo nuovo progetto denominato - in modo evidentemente sarcastico - MATCHING MOLE (che suona in inglese come l'improbabile "Talpa che incontra", ma che letto con accento francese "Machine Molle" significa chiaramente "Macchina morbida" ... vedete voi il nesso).

Le due struggenti ballate della prima facciata del disco (l'eterna "O Caroline" e "Signed curtain") descrivono con straordinaria potenza evocativa un limite, una nuova frontiera dove la forma canzone può incontrare il nuovo jazz elettrico ed l'oscuro nuovo suono progressivo non per raccontare semplici storie d'amore, ma per proporre istantanee di vita vissuta da musicisti nel loro angusto - talvolta claustrofobico - spazio creativo.

This is the first verse
The first verse
The first
First verse
And this is the chorus
Or perhaps is a bridge
Or just another part
Of the song that I am singing
Never mind
It doesn't hurt
And only means that I
Lost faith in this song
'Cause it won't help me reach you...
(Signed Curtain)

Quando poi il suono raggiunge il nuovo livello necessario di "elettricità progressiva", si scatena tutta la carica creativa, tutta la potenza di una consapevole direzione comune e meravigliosamente compatta, resa tale dalla grandissima interazione tra la dolcemente geometrica chitarra di PHIL MILLER, l'aggressivo basso di BILL Mac CORMICK, le magmatiche tastiere di DAVE SINCLAIR ed il drumming unico dello stesso WYATT.

Quel fastidioso senso di possibile "neo snob" della svolta jazz della prima macchina soffice (cfr "Fourth") scompare nelle cupe atmosfere contorte ed allucinate di brani come "Part of the dance" o "Instant kitten" dove la batteria privata dal suono brillante e caratteristico della cordiera del rullante e le chitarre e le tastiere inacidite dall'uso abbondante di distorsioni ed effetti raccontano di inquetudini difficili da ricondurre a quel senso di "intelligente" che invece un'atmosfera "jazz" può - forse - evocare.

Le quattro talpe sembrano musicisti dalle mani sporche di quella terra progressiva mescolata con l'humus jazz incombente ... di quella massa scavata per cercare nuove possibili gallerie per venire allo scoperto e provare ad "incontrare" chiunque all'epoca fosse stato disponibile ad attraversare quel confine concettuale tra il rock ed il jazz elettrico moderno.

E alla fine, superato quel confine la talpa esce allo scoperto ... ma l'impietoso racconto della siderea solitudine della ricerca creativa è tutto nella conclusiva desolata "Immediate curtain" ... provate ad ascoltarla con gli ... "occhi della talpa" e tutto sarà assolutamente CHIARO!