Le cose si sono fatte terribilmente serie nel secondo capitolo della "macchina morbida" e la transizione verso una forma molto più complessa (ma nello stesso tempo autocompiaciuta) dimensione sonora è assolutamente evidente.
Come è immediatamente evidente che la quantità di energia creativa presente nei componenti la band sia debordante ed incontenibile, sospinta da una trance artistica destinata a trasportarli verso acrobatiche ibridazioni sonore di sicuro effetto nell'ascoltatore alla ricerca del "nuovo" e "progressivo" linguaggio giovanile proteso verso una prodigiosa emancipazione intellettuale dalle generazioni precedenti.
E meno male che il flusso creativo della macchina non si ferma nemmeno per un minuto proponendo questo Volume 2 come una insuperata esperienza d'ascolto totale, capace di muovere il cervello in una piacevolissima danza d'attenzione e concentrazione.
Come è immediatamente evidente che la quantità di energia creativa presente nei componenti la band sia debordante ed incontenibile, sospinta da una trance artistica destinata a trasportarli verso acrobatiche ibridazioni sonore di sicuro effetto nell'ascoltatore alla ricerca del "nuovo" e "progressivo" linguaggio giovanile proteso verso una prodigiosa emancipazione intellettuale dalle generazioni precedenti.
E meno male che il flusso creativo della macchina non si ferma nemmeno per un minuto proponendo questo Volume 2 come una insuperata esperienza d'ascolto totale, capace di muovere il cervello in una piacevolissima danza d'attenzione e concentrazione.
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