Una piacevolissima sorpresa nel campo del "funkified 70's jazz-rock" europeo viene dal debutto discografico di questi (per me) fino ad ora sconosciutissimi olandesi.
Con una solida sezione ritmica (benchè elementare nelle armonie e nelle divagazioni modali) ed un buon talento solistico per tastiere, chitarra e sax, le composizioni si fanno ascoltare (e riascoltare ... e questo è l'elemento importante).
Il suono spesso è figlio del jazz contemporaneo di allora dove ... il chitarrista assomiglia spesso al Gary Boyle conosciamo con gli Isotope ... ed il Fender Rhodes riporta qualche volta a Francoise Cahen, ma in generale l'impatto globale è - a volte - anche del tutto originale (come nella sbilenca seconda parte del brano "I'll smile").
Consigliato con molto piacere!
Con una solida sezione ritmica (benchè elementare nelle armonie e nelle divagazioni modali) ed un buon talento solistico per tastiere, chitarra e sax, le composizioni si fanno ascoltare (e riascoltare ... e questo è l'elemento importante).
Il suono spesso è figlio del jazz contemporaneo di allora dove ... il chitarrista assomiglia spesso al Gary Boyle conosciamo con gli Isotope ... ed il Fender Rhodes riporta qualche volta a Francoise Cahen, ma in generale l'impatto globale è - a volte - anche del tutto originale (come nella sbilenca seconda parte del brano "I'll smile").
Consigliato con molto piacere!
1 commento:
Grazie per la segnalazione
Le sonorità ricordano Orchestra Njervudarov Favolosi anche quelli
saluti da Palermo
Luciano Campione
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