martedì 27 ottobre 2009

CZESLAW NIEMEN - Katharsis (1976)



Dalla Polonia ecco un disco clamoroso, una "fornace cosmica" tutta europea.

Nascosta dalla pesante cortina culturale dell'europe degli anni settanta, l'opera del cantautore Czesław Juliusz Wydrzycki (nato in Bielorussia da esuli polacchi nel 1939) non ha la benchè minima possibilità di superare i rigorosi confini di una mefitica atmosfera coercitivamente soporifera del socialismo (troppo) reale.

Dagli inizi e dalle prime ispirazioni psichedeliche e Beatlesiane, Niemen passa prima ad una forma di cantautorato "ibrido", tra la protesta e l'ammiccamento commerciale (che lo spinge perfino a partecipare ad un "cantagiro" ed a collaborare con la cantante Concetta Giangi (aka "Farida" per il pubblico di sorcini).

Nel 1975 pubblica all'estero (perchè gli viene VIETATO in patria) un bizzarro album solo intitolato "Mourner's rhapsody" in compagnia di personaggi come Rick Laird, Jan Hammer, John Abercrombie, Michael Urbaniak e Steve Khan tra gli altri.

Ma è proprio a metà degli anni settanta che Niemen ri-scopre la voglia di sperimentare e inizia un suo percorso di approfondimento sulle tecnologie elettroniche applicate agli strumenti musicali, da cui ne trae non solo fonte di ispirazione, ma motivo essenziale della sua successiva proposta musicale.

Nel 1976 esce questo indefinibile capolavoro "Katharsis" che vede un ampio uso di EMS synth, theremin, mellotrons, tapes, filtri e tutto l'occorrente per produrre una musica visionaria e futuribile (resa ancora più criptica dalla presenza di testi recitati in polacco ... per me equivalente ... ehm ... al Kobaiano) .


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