lunedì 1 luglio 2024

FRANK ZAPPA / M.O.I - Whisky A Go Go 1968 - 2024

... ogni volta che viene pubblicata una nuova testimonianza della musica di Frank Zappa potrei pormi il dilemma se vale ancora la pena di ascoltare questo materiale d'archivio, qualcosa che lui non avrebbe mai pubblicato perchè probabilmente non rappresentava il suo "standard" professionale ... quindi se lui per primo non era interessato a divulgarlo, perchè mai bisognerebbe farlo? la risposta che ormai ho deciso di darmi quando mi si pone questo dubbio è molto semplice ... perchè Zappa è - e rimane oggi - un fenomeno da STUDIARE adesso ... ovvero ... se prima ci si poteva divertire ed apprezzare la sua visionarietà proiettandola (anche e soprattutto arbitrariamente) verso un possibile futuro, da quando ci ha prematuramente lasciato soli nel 1993, la sua musica è diventata un motivo di approfondimento in "tempo reale differito" (per chi lo ha sempre seguito come il sottoscritto) ... il tempo differito della non contemporaneità in realtà rappresenta proprio un motivo IN PIU' per ascoltarlo attentamente ed analizzarne il percorso "in divenire", concentrandosi sugli sviluppi poi accaduti davvero e non ipotizzarne le più svariate declinazioni possibili.

Questa registrazione "all in" del Whysky A Go Go del 23 luglio del 1968 non rappresenta una vera e propria "novità" della dimensione M.O.I ... certo, è possibile ascoltare integralmente il divenire di un concerto di quella bella banda di (apparentemente) "sbandati", attorniati da figure ampiamente "borderline" per il comportamento tradizionale dell'epoca ... un concerto gestito in più fasi con elementi di evidente "riempimento" ad allungare il brodo (aspetti questi che abilmente Zappa evitava accuratamente nelle sue selezioni sonore fin qui proposte tratte dalle sue serate folli facendo immaginare all'ascoltatore una band compattissima e scarsamente incline a "perdere tempo" con noodlin' around vari.

In realtà in quei giorni i concerti di Zappa oltre che avere una fondamentale parte di coinvolgimento verbale e gestuale avevano un giusto mix di spericolata "proiezione altrove" e confortevole "mantenimento quota terra" ... in questo modo sia i musicisti che il pubblico potevano trovare spazi di alleggerimento da altri momenti di forte tensione propositiva culturale nel linguaggio musicale proposto ... a ben pensarci, anche se ADESSO può sembrare "poca cosa" è invece interessante collocarlo nel tempo esatto e verificare quanto quel concetto di performance fosse straordinariamente interessante e visionario ... e come inquesto modo si dimostra facilmente l'unicità del fenomeno Frank Zappa.

Ai tempi leggendari del DK avrei dedicato un articolo di parecchie pagine per questo episodio 128 del catalogo zappiano ... ora non ce n'è più bisogno, ma sottolineare l'essenzialità di questo reperto digitale sonante è davvero doveroso.

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