... questo è il classico "tributo a Zappa" che proviene dalla "base", da musicisti pressochè sconosciuti a livello internazionale, ma che con spavalderia ed incoscienza si cimentano nella difficile opera di elaborare qualsiasi cosa di originale sulla musica del Maestro.
Ma in QUESTO caso l'incoscienza è davvero ai limiti della "psicopatologia zappiana" perchè scegliere di fare delle cover della musica di 200 Motels è operazione ai limiti della ragionevolezza, ma dimostra sul campo che l'amore per Zappa spinge alcuni musicisti suoi affezionati cultori a gesti musicalmente inconsulti ... solo per questo coraggio di partenza questo progetto (curato comunque da Andy Greenaway che nel mondo della Zappianèrie internazionale è garanzia di competenza) merita una ammirata recensione.
La mia passione per l'originale zapposo è notoriamente smodata per cui mi sono divertito ad ascoltare la straordinaria quantità di riferimenti coerenti con gli originali e soprattutto di notare come alcune "sfumature" (tipiche dell'ascolto "experienced") siano state messe in evidenza nelle tante performances contenute in questo album.
Il fatto che siano state selezionate ed elaborate anche delle composizioni prettamente orchestrali non fa altro che aumentare l'ammirazione per questa avventura indipendente ospitata nel bizzarro catalogo della Cordelia Records).
Non è infatti semplice orchestrare i brani editi, figuriamoci quelli inediti e sconosciuti ai meno avvezzi all'ascolto del guazzabuglio filmico di FZ ("What's the name of your group?").E anche se a volte le scelte armoniche attuate qui per ricostruire i brani non sono del tutto "coerenti" con la partitura originale quello che conta è che lo "spirito visionario" rimane inalterato e per questo ancor più celebrato.
Un disco davvero SPLENDIDO che dimostra una volta di più che Zappa aveva ragione quando recitava:
"If you're out there and you're cute, maybe you're beautiful. I just want to tell you somethin' — there's more of us UGLY MOTHERFUCKERS than you are, hey-y, so watch out."
Nessun commento:
Posta un commento