venerdì 6 novembre 2009

ROY HARPER - Sophisticated Beggar (1966)



Prima uscita discografica del giovane talento britannico che davvero non lesina le sue qualità di musicista, cantante e compositore nel solco profondo di un approccio cantautoriale tanto intimista quanto prepotentemente estroverso.

E' un disco difficile da "spiegare" perchè è un lavoro che riassume quegli anni di Harper, anni fatti di complesse vicende personali (dalla partecipazione devota alla professione di fede con i Testimoni di Geova alle terapie elettriche per gli stati di alterazione umorale subite durante il servizio militare alla RAF e - dopo l'inevitabile congedo - il vagabondare per l'Europa guadagnandosi da vivere come musicista di strada fino al definitivo ritorno a Londra al folk club Les Cousins nel 1964).

Ed infatti è proprio il "mendicante sofisticato" che è in Roy Harper che lo porta a raccontare con grande sensibilità ed intelligenza storie di disagio e di solitudine mescolandole a momenti di amara ironia consapevole e a struggenti episodi strumentali in grado di ben evidenziare le sue indubbie qualità di musicista.

Un disco completo e clamorosamente interessante per l'epoca e per tutte le realtà successive e ad esso contemporanee (dal fenomeno folk-rock di artisti come Donovan, Jansch, Renbourn e Pentangle a cantautori cupi ed introversi come Drake - evidentissimo in "October 12th" - e Martyn o alla evidente anima elettrica e psichedelica di "Forever" che suona molto vicina a certi Floyd "post-Barrett").

Ancora un disco imperdibile per una audioteca competente.

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