venerdì 6 novembre 2009

ROY HARPER - Folkjokeopus (1969)



Un disco bellissimo, dal sapore antico, protagonista un cantautore britannico alla ricerca di tutte le possibili sfumature del suo proprio linguaggio con un approccio tipico della protesta e nell'antagonismo naturale della generazione contemporanea ma che che affonda anche le radici nel folk più rurale della sua tradizione nazionale.

A questi elementi di base Harper mescola suggestioni di un vocalismo progressive ormai evidentemente in divenire e, talvolta, elementi dell'esotismo hippie/freak quali gli strumenti e/o melodie indiane (un "ingrediente" abbastanza "in voga" visto l'anno di pubblicazione).

FOLKJOKEOPUS è solamente il suo terzo album, ma la personalità creativa e la coerenza artistica di Harper lo pongono come una delle figure emergenti più interessanti della nuova musica giovanile uscita dalla tradizione folk inglese grazie a brani memorabili come la bellissima cavalcata acustica di "One for all" (dedicata ad Albert Ayler), la bellissima e barrettiana "Exercising some control" o la struggente melodia obliqua di "She's the one". Il definitivo omaggio alla tradizione popolare e alla canzone di protesta viene poi indelebilmente segnato dalla ballata "McGoohan Blues" (ben 18 minuti) con il suo climax in costante crescendo ... dalla sola chitarra acustica fino alla presenza della band al completo sul dylaniato finale.

In conclusione, non solo Folkjokeopus, ma l'intera discografia di ROY HARPER merita un ri-ascolto attento perchè non si è trattato di un caso se alcuni ben più famosi ed acclamati musicisti della generazione a lui contemporanea (su tutti Jimmy Page ad i Led Zep) lo abbiano considerato una figura fondamentale per la sua straordinaria capacità creativa ed evocativa.

Hats off to Roy Harper!

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