giovedì 19 novembre 2009

KING CRIMSON - 2001.08.15 San Diego (California)



Ovviamente dopo oltre un centinaio di uscite discografiche (perchè di TANTE stiamo parlando) è difficile pensare che sia ancora possibile trovare qualcosa di significativamente "nuovo" in una qualsiasi documentazione audio dei King Crimson. Eppure questa ennesima meritoria operazione di divulgazione del "verbo/suono" reale ad opera della dgmlive.com è perfettamente riuscita nell'intento.

Nelle note di presentazione si legge l'aggettivo ESSENZIALE ed è pur vero che con una encomiabile sobrietà ed onestà intellettuale tutte le proposte del catalogo dgmlive vengono descritte senza enfasi commerciale o senza accattivanti promesse di mirabilia ... le registrazioni vengono infatti presentate esattamente per quello che sono (e questo è un altro motivo di mio profondo apprezzamento per il lavoro che SID SMITH e tutto lo staff della dgmlive stanno facendo in questi anni).

Tornando all'aggettivo ESSENZIALE, un crimsomaniaco rischia anche di rimanere perplesso e diffidente ... eppure anche questa volta il giudizio non solo era discreto e understated ... ma il materiale ascoltabile in questa registrazione è semplicemente STRAORDINARIO!

Scenario: i KING CRIMSON sono usciti dalla prima fase creativa del nuovo quartetto (risultato dei vari Projekcts) e stanno lavorando a quello che diventerà (due anni dopo) l'album THE POWER TO BELIEVE. Evidenti segni di questa evoluzione sono l'uso della batteria acustica in un set ibridato con elementi elettronici (nel 2000 il set era COMPLETAMENTE elettronico) ed una evidente sferzata verso un suono più aggressivo e violento ... "intellettualmente animale".

Per testare questo step il gruppo accetta di fare una mini tournee promozionale con il ruolo di SPALLA (spalla ???) alla più famosa (PIU' FAMOSA??) band metal dei TOOL (eccellente paraltro ... e benchè all'epoca rimasi stupefatto da questa per me blasfema "inversione" di ruoli, è abbastanza evidente che per le nuove generazioni i King Crimson rappresentavano qualcosa di potenzialmente "vecchio" sic!).

Eppure mai scelta promozionale è stata più indovinata, visto che le crude sonorità in divenire del quasi sessantenne RF e dell'acrobatico Belew hanno sicuramente lasciato un segno indelebile proprio nell'animo dei più giovani astanti ... viste le vendite dell'album successivo e il nuovo interesse che si è riacceso sulle vicissitudini artistiche della corte cremisi in generale.

"Level five" e "Dangerous curves" sono due dei brani in elaborazione e benchè ancora evidentemente in fieri sono eseguiti con una potenza ed una determinazione che ... alla fin fine ... quasi non è completamente riproposta nella versione finale. I brani aggrediscono il pubblico con una cattiveria ed una solidità davvero incredibile ed appare del tutto gustificata l'idea di denominare "nuovo metal" la nuova veste sonora del Re.

"Deception of the thrush" induce alle lacrime perchè in nessuna registrazione al momento disponibile di questa band esiste una esecuzione così SUBLIME e PERFETTA nella sua duplicità sostanziale del bene/male ... come dice Sid Smith "tra il terrificante ed il trascendente". Davvero!

"Lark's tongues in aspic pt IV" (benchè venga proposta mutilata del contenuto deprimente - a detta di Fripp - del cantato finale) raggiunge livelli di compattezza difficili da immaginare in una band evidentemente ancora in grande dinamismo espressivo,

Paradosso significativo: "Thela Hun Ginjeet", manifesto dell'innovazione crimsoniana degli anni '80 qui appare addirittura obsoleta ed "inutile" nel nuovo contesto ... e non tanti artisti possono permettersi di considerare creativamente superati episodi come quelli contenuti in album come DISCIPLINE!!!

Finale con sorpresa poi per l'immortale "Red" dove a metà del brano, sfruttando la ben nota pausa della parte di batteria, Danny Carey - all'insaputa di Fripp - prende il posto di Pat Mastelotto e conclude la performance coronando probabilmente un suo personalissimo sogno: suonare l'inno cremisi con il Re in persona.

Le cronache raccontano che alla fine un divertito Fripp annuisce sorridente dimostrando di aver comunque gradito l'imprevista corsara incursione.


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