Orfani del fondatore Allen, i GONG mantengono necessariamente fede agli impegni professionali contratti con la Virgin Records promuovendo diligentemente la loro uscita discografica del momento (SHAMAL) con una serie di concerti in formazione "ibrida" ovvero: Didier Malherbe, Steve Hillage, Pierre Moerlen, Mike Howlett, Mireille Bauer, Patrice Lemoine, Miquette Giraudy.
Il repertorio proposto qui è sostanzialmente quello che poi comparirà qualche mese dopo in "Fish rising" del solo Hillage, solo quattro brani del vecchio set GONG storico ("Oily way", "6/8", "The Isle of everywhere" e "Get it inner") e - curiosamente - solo due brani dall'album in promozione ("Bambooji" e "Wingful of eyes").
Inutile sottolineare che l'assenza di Allen lascia al solo Hillage la direzione dell'intero gioco e anche se il buon Steve fa del suo meglio, è evidente la mancanza della "genialità" tipica dell'imprevedibilità del vecchio Daevid. La band risulta così una buona formazione di prog-jazz-rock, eccellente nelle individualità ma molto meno coesa nella sua globalità ... tanto da sembrare più la prima vera band di Steve Hillage che non ciò che rimane della comune di freakoids a cui eravamo abituati dal 1971.
Il repertorio proposto qui è sostanzialmente quello che poi comparirà qualche mese dopo in "Fish rising" del solo Hillage, solo quattro brani del vecchio set GONG storico ("Oily way", "6/8", "The Isle of everywhere" e "Get it inner") e - curiosamente - solo due brani dall'album in promozione ("Bambooji" e "Wingful of eyes").
Inutile sottolineare che l'assenza di Allen lascia al solo Hillage la direzione dell'intero gioco e anche se il buon Steve fa del suo meglio, è evidente la mancanza della "genialità" tipica dell'imprevedibilità del vecchio Daevid. La band risulta così una buona formazione di prog-jazz-rock, eccellente nelle individualità ma molto meno coesa nella sua globalità ... tanto da sembrare più la prima vera band di Steve Hillage che non ciò che rimane della comune di freakoids a cui eravamo abituati dal 1971.
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