martedì 17 novembre 2009

DAEVID ALLEN - Gong on acid 1973 (2006)



Questo è davvero un bizzarro documento (uscito solo recentemente per la collana BANANAMOON OBSCURA voluta e gestita autonomamente dallo stesso Allen).

Si tratta una pubblicazione di "archivio" dove Allen in pieno "acid trip" "manipola creativamente" nastri magnetici stratificando tra loro droni cupi e ossessivi, voci filtrate e misteriose (per lo più di conversazioni "acid-enhanced" e registrate durante le sedute di ANGEL's EGG), frammenti di esecuzioni musicali e di interviste incomplete, in una forma di cut-up continuo e maniacale che per oltre un'ora accompagna l'ascoltatore verso varie zone della psiche individuale stimolate dalle audio-acrobazie percepibili durante l'ardito ascolto.

Difficile giudicare questo esercizio concettuale di Allen come un documento davvero correttamente relato all'attività della band in sè (e non invece una rilettura deviata del suo protagonista e padre concettuale principale), ma è di innegabile fascino la sovrapposizione multipla degli elementi sonori, dell'innumerevole quantità di audio-frattali che, se ascoltati in questo contesto parcellizzato, mettono in chiara luce analitica le componenti essenziali di quel magicko suono.

Questo album è quindi una composizione "astratta" dove l'ormai maturo Allen ri-utilizza tutta la tavolozza di "audio-colori" che hanno reso unico il progetto GONG negli anni del suo massimo splendore onirico e creativo.

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