Questo è un esempio di disco tanto sottovalutato, quanto sconosciuto.
E del resto è difficile pensare ad una congrega di musicisti apparentemente così lontani tra loro ... James Litherland (chitarra dei primi Colosseum), John Wetton (di lì a poco poi con Family e successivamente con Robert Fripp nei King Crimson) oltre a Roger Ball e Malcolm Duncan (della Average White Band) e la produzione - impeccabile - di un mostro sacro della musica early seventies come Brian Auger.
Come i MOGUL THRASH, anche altre bands di quel british-sound (IF - su tutte) sono state presto dimenticate, travolte dalla piena del concettuoso prog-rock (quindi non solo il "genere" punk ha distrutto la musica e "giustiziato" i musicisti precedenti!).
Ed è un peccato perchè quel curioso guazzabuglio di "ART-rock-blues" (una nuova categoria???) aveva alcune peculiarità degne di nota. Non si può non apprezzare lo sforzo dei musicisti coinvolti in questo progetto nel tentativo di inventare una musica rock bianca con marcate influenza blues, a volte quasi rhythm'n'blues ai confini di un soul più "sonoro" che "d'animo" e provare anche a darne una parvenza "colta", "intelligente". Brani come "Going North, going West" meriterebbero un posto di rilievo in una antologia della musica seventies ... così come "Something sad" e le sue raffinate aperture fiatistiche già al limite di un prog più "leggero" di quello che stava ormai arrivando.
Mi ricordo perfettamente che il suono del basso di John Wetton (sconosciutissimo) già si distingueva per quel timbro violento ed aggressivo che più in avanti tanto avrebbe dato alla causa "sonora" degli straordinari King Crimson mark IV (per credere ascoltare la riproposta della già nota "Elegy" dei Colosseum in Valentyne Suite).
Adesso, a posteriori, mi sembra giusto far notare come l'intelligente produzione di Brian Auger (uno dei tastieristi sicuramente più innovativi e straordinari dell'epoca e - nel mio piccolo - uno dei miei musicisti preferiti) si sia limitata semplicemente a "far suonare" la band, privandola di interferenze particolarmente pesanti o di ego-manie di riconoscimento della propria opera. Invidiabile.
Musica vecchia ... vero?
Beh, meglio!
E del resto è difficile pensare ad una congrega di musicisti apparentemente così lontani tra loro ... James Litherland (chitarra dei primi Colosseum), John Wetton (di lì a poco poi con Family e successivamente con Robert Fripp nei King Crimson) oltre a Roger Ball e Malcolm Duncan (della Average White Band) e la produzione - impeccabile - di un mostro sacro della musica early seventies come Brian Auger.
Come i MOGUL THRASH, anche altre bands di quel british-sound (IF - su tutte) sono state presto dimenticate, travolte dalla piena del concettuoso prog-rock (quindi non solo il "genere" punk ha distrutto la musica e "giustiziato" i musicisti precedenti!).
Ed è un peccato perchè quel curioso guazzabuglio di "ART-rock-blues" (una nuova categoria???) aveva alcune peculiarità degne di nota. Non si può non apprezzare lo sforzo dei musicisti coinvolti in questo progetto nel tentativo di inventare una musica rock bianca con marcate influenza blues, a volte quasi rhythm'n'blues ai confini di un soul più "sonoro" che "d'animo" e provare anche a darne una parvenza "colta", "intelligente". Brani come "Going North, going West" meriterebbero un posto di rilievo in una antologia della musica seventies ... così come "Something sad" e le sue raffinate aperture fiatistiche già al limite di un prog più "leggero" di quello che stava ormai arrivando.
Mi ricordo perfettamente che il suono del basso di John Wetton (sconosciutissimo) già si distingueva per quel timbro violento ed aggressivo che più in avanti tanto avrebbe dato alla causa "sonora" degli straordinari King Crimson mark IV (per credere ascoltare la riproposta della già nota "Elegy" dei Colosseum in Valentyne Suite).
Adesso, a posteriori, mi sembra giusto far notare come l'intelligente produzione di Brian Auger (uno dei tastieristi sicuramente più innovativi e straordinari dell'epoca e - nel mio piccolo - uno dei miei musicisti preferiti) si sia limitata semplicemente a "far suonare" la band, privandola di interferenze particolarmente pesanti o di ego-manie di riconoscimento della propria opera. Invidiabile.
Musica vecchia ... vero?
Beh, meglio!
2 commenti:
Bellissimo disco che ho scoperto grazie a te, fratello cavernicolo!
Andrea I.
Il disco omonimo dei Mogul Trash è
sicuramente un piccolo capolavoro!
La band era nelle mani del chitarrista
James Litherland e ricorda parecchio
il sound "Colosseum".Grazie per la
recensione!
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