giovedì 12 novembre 2009

DAVID AXELROD - Songs of Innocence (1968)



Un disco straordinario per un autore/produttore altrettanto leggendario che ancora troppo pochi conoscono.

Dalle eccellenti produzioni jazz con JULIAN 'Cannonball' ADDERLEY alle produzioni psichedelche di ELECTRIC PRUNES il lavoro di Axelrod non è stato solamente quello di mentore o guida, ma il suo metodo di orchestrare ed arrangiare alcune parti e produzioni lo hanno reso di fatto fondamentale per la cifra stilistica delle sue stesse supervisioni artistiche.

Se poi - come in questo caso - si prendono in esame i lavori a suo nome diventa incredibilmente evidente la forza creativa di questo ex pugile dal gusto musicale innovativo e visionario. L'uso ampio e quasi-commerciale dell'orchestra a pieno regime, in un contesto caratterizzato allo stesso tempo da batterie "groovy" e fortemente "riverberate" (... e del resto David era nato musicalmente come batterista) e da chitarre elettriche piuttosto "acide" è stato uno degli elementi distintivi del suo suono rapsodico e multiforme.

Axelrod crea con questi ingredienti sonori i presupposti per una musica unica e difficilmente riproponibile ad un pubblico o troppo "concettuoso" o troppo "devastato" socialmente, ed infatti per almeno 15 anni (tra il 1975 ed il 1990) quella stessa musica viene colpevolmente dimenticata e lasciata ad un apparentemente inesorabile oblio.

Ma fortunatamente a resuscitare questo stile unico arrivano in soccorso le nuove generazioni di musicisti/DJ che negli anni 90 iniziano a rovistare nel passato in formato pvc per scovare interessanti eventuali possibili vecchie combinazioni ritmico-acustiche per creare un nuovo "hip sound". Ed infatti sono soprattutto le ritmiche a colpire alcuni nuovi "talenti" della produzione e della musica emergente (DJ Shadow o Lauryn Hill tra i tanti) che in questo modo vengono ampiamente campionate/saccheggiate creando un notevole impatto su un pubblico (soprattutto quello degli Hip-hoppers) totalmente ignaro di quelle particolari colte combinazioni sonore.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sono rimasto folgorato da questo maestro visionario!! E' assolutamente incredibile. Volevo sapere, più nello specifico, tra insinuazioni orchestrali e assoli di chitarra elettrica, l'uso del vibrafono (o xilofono?, nella fattispecie, a che "corrente" è apparentabile? Cioè, dove posso aver già sentito questo tappeto musicale che s'intercala in Holy Thursday ?
Grazie e complimenti per il blog,
Francesco