martedì 6 giugno 2017

SHAA KHAN - The world will end on friday (1977)

.. la Sky Records GmbH principalmente viene ricordata per essere stata una vetrina cosmica, un laboratorio di suoni proiettato verso lo spazio infinito, ma in realtà l'etichetta di Gunter Korber fin dalle sue prime uscite ospitava nel catalogo band di solido rock krautico (sia hard rock che pseudo progressive) e Shaa Khan sono infatti un eccellente esempio di questo aspetto editoriale.

Fatalmente il "lato rock" dell'etichetta non aveva certo le caratteristiche originali della via cosmica quanto piuttosto una dimensione fin troppo derivativa da quanto proveniente dall'Inghilterra permeasse il mercato discografico germanico.

Per certi versi comunque quanto spesso definito come "Kraut rock" ha avuto una "sua" caratteristica peculiarità che lo rende facilmente riconoscibile agli ascolti attenti per la sua apparentemente inevitabile matrice "floydiana" mescolata con suggestioni più romantiche provenienti da esperienze più marcatamente progressive.

In questo caso specifico la band in questione, nata essenzialmente con un repertorio di covers dei Deep Purple e Led Zeppelin, si è ben presto evoluta nella direzione di altre band quali Ufo, Nektar o Earth & Fire, verso un progressive piuttosto leggero ravvivato e drammatizzato soprattutto dall'uso delle doppie voci alternative nel canto.

"The world will end on friday" è un disco che ha probabilmente il suo momento migliore proprio nel visionario titolo e nel conclusivo brano intitolato "Seasons" e sicuramente non è da considerarsi "patrimonio dell'umanità", ciò nonostante ricorda che anche di questa musica si è cibata la nostra generazione di riferimento nelle lande germaniche.

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