Tra i dischi della prima epoca elettronico-psichedelica, SPACE HYMN - secondo ed ultimo capitolo dell'avventura di di Lothar and the hand people - è sicuramente tra i più sorprendenti ed innovativi.
La band originaria di Denver (ma presto diventata operativa nella multiforme NYC) è qui prodotta da Nick Venet (lo stesso bizzarro produttore che volle Zappa alla Capitol per l'opera orchestrale Lumpy Gravy) e lo spirito psichedelico che ne pervade l'universo creativo viene portato in grandissima evidenza con un uso molto raffinato dei primi sintetizzatori che non tolgono però spazio alla più naturale dimensione sonora degli strumenti tradizionali (chitarre, basso batteria) con una particolarissima attenzione e cura per le parti vocali, sensibilissime e davvero molto ispirate.
Gli episodi più prettamente elettronici sono a dir poco stupendi, soprattutto la visionaria ed ancora oggi insuperata "Wedding night for those who love".
Semplicemente splendido.
La band originaria di Denver (ma presto diventata operativa nella multiforme NYC) è qui prodotta da Nick Venet (lo stesso bizzarro produttore che volle Zappa alla Capitol per l'opera orchestrale Lumpy Gravy) e lo spirito psichedelico che ne pervade l'universo creativo viene portato in grandissima evidenza con un uso molto raffinato dei primi sintetizzatori che non tolgono però spazio alla più naturale dimensione sonora degli strumenti tradizionali (chitarre, basso batteria) con una particolarissima attenzione e cura per le parti vocali, sensibilissime e davvero molto ispirate.
Gli episodi più prettamente elettronici sono a dir poco stupendi, soprattutto la visionaria ed ancora oggi insuperata "Wedding night for those who love".
Semplicemente splendido.
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