Ecco il filosofo per eccellenza dell'anti-arte o del "nichilismo cognitivo" impegnato a liberare l'uomo occidentale dalla prigionia dell'estetica e della bellezza artistica.
Alla ricerca della SUA nuova musica "etnica" (in questo specifico caso un guazzabuglio a stelle e strisce fatto di country music de-evoluta e blues mutante) il buon vecchio Henry si lancia in esperimenti che hanno davvero dell'inquietante se presi SERIAMENTE in considerazione.
In queste "danze" (im)popolari, non c'è ritmo logico, non c'è alcuna armonia e l'assoluta immobilità di alcune pseudo-jigs sono davvero devastanti per la straordinaria sconcertante dissociata espressione (non) artistica.
Come ovvio, il "caso" Flynt meriterebbe certo un maggiore approfondimento, qui vale solo la pena ricordare che fu proprio lui a coniare il termine "concept art" nell'accezione di arte affrancata dal criterio estetico della composizione formale e portata alla sola purezza dell'aspetto performantico.
Alla ricerca della SUA nuova musica "etnica" (in questo specifico caso un guazzabuglio a stelle e strisce fatto di country music de-evoluta e blues mutante) il buon vecchio Henry si lancia in esperimenti che hanno davvero dell'inquietante se presi SERIAMENTE in considerazione.
In queste "danze" (im)popolari, non c'è ritmo logico, non c'è alcuna armonia e l'assoluta immobilità di alcune pseudo-jigs sono davvero devastanti per la straordinaria sconcertante dissociata espressione (non) artistica.
Come ovvio, il "caso" Flynt meriterebbe certo un maggiore approfondimento, qui vale solo la pena ricordare che fu proprio lui a coniare il termine "concept art" nell'accezione di arte affrancata dal criterio estetico della composizione formale e portata alla sola purezza dell'aspetto performantico.
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