lunedì 20 settembre 2021

MANNA/MIRAGE - "Man out of time" (2021)

 













 

... nuovo eccellente capitolo della discografia a nome Manna/Mirage, voluto, concepito e prodotto da Dave Newhouse. E più prosegue l'esperimento "solista" di Manna/Mirage dell'ex-Muffins e più le cose si fanno interessanti e ricche di motivi di puro entusiasmo ... disco dopo disco una sempre più solida creatività conferma e fa progredire la qualità del materiale proposto. 

Ora, posso anche ammettere che sia più che probabile che la mia naturale affinità con "certe" atmosfere - a me particolarmente "familiari" - mi facilitino nell'indugiare in sinceri complimenti per l'operato di Newhouse (e dei suoi collaboratori), ma qualunque fosse invece l'approccio all'ascolto di questa musica è inevitabile riconoscere in  Newhouse la capacità di mantenere sempre vivo ed in movimento progressivo un determinato linguaggio musicale già ben identificato nelle mille nuances di un jazz elettrico coniugato con un rock di ricerca e difficilmente imprigionabile nei suoi stessi confini.

"Man out of time" probabilmente è una condizione comune ad una generazione di artisti di fine '900 che oggi non trovano più interesse nelle nuove generazioni orientate verso musiche "senza impegno" e "senza una storia importante" ... ed è per questo che la testimonianza di questo eccellente lavoro diventa secondo me prezioso momento identitario per i sopravvissuti alla rivoluzione digitale della omologazione della musica d'ascolto ... identitario per chi crede ancora nel potere rivoluzionario del suono e dell'approccio ai suoni stessi ... 

per me, insomma ... 

GRAZIE DAVE!

sabato 11 settembre 2021

MASSIMO GIUNTOLI - "F.I.T" (2021)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

... conosco la musica di Massimo Giuntoli da parecchio tempo (e lui personalmente da un po' meno tempo) ma ogni volta che mi arriva voce di un suo nuovo progetto sono sempre sicuro che si tratti di qualcosa di "speciale" ... non lo scrivo qui per piaggeria (sarebbe troppo facile) ma quando mi trovo al cospetto sonoro di un suo lavoro provo una duplice sensazione di ammirazione e rabbia ... ammirazione perchè credo che Massimo sia un vero talento musicale meritevole delle migliori attenzione della "musica intelligente" planetaria ... rabbia perchè non gli è stato ancora riconosciuto a livello internazionale lo status che merita ... capisco che il suo lavoro sia talmente ricco e colto da non arrendersi ad una routine commerciale per accalappiare pubblico "ascolta e getta", ma il mio personale rammarico principale è che sono convinto che - per la legge dei grandi numeri - se questa musica fosse adeguatamente proposta, fosse finalmente suonata davanti ad un pubblico e fosse quindi ascoltata, un considerevole numero di appassionati di musiche creative e senza compromessi scoprirebbero e sicuramente sposerebbero la "missione" culturale del suo autore, magari acquistando proprio "F.I.T" (o anche tutti i lavori precedenti peraltro) contribuendo a mantenere attivo questo straordinario laboratorio di musiche parallele ma sostanziali (che qui volutamente non descrivo nei dettagli perchè mi auguro che qualcuno voglia scoprirle ricercandole dove possibile

... chapeau Massimo, chapeau!!"